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Prezzo pellet 2022: quanto costa la principale biomasse legnosa

Il pellet è la biomassa legnosa più utilizzata in assoluto per produrre calore ed energia. Il suo costo è aumentato negli ultimi anni a causa dei trasporti sempre più cari e delle speculazioni

Il cambiamento climatico e la crisi economica mondiale derivante dai conflitti bellici, stanno ridisegnando il mondo e i traffici commerciali al suo interno. Il pellet, la biomasse legnosa maggiormente utilizzata come combustibile per stufe e caldaie, dopo aver cavalcato i mercati negli ultimi due decenni, grazie a dei prezzi assolutamente competitivi, oggi vive una crisi causata dai costi elevati di trattamento, stoccaggio e soprattutto di trasporto, nonché dalle speculazioni relative. Prezzo pellet nei prossimi anni in continuo cambiamento.

In questo articolo parliamo di:

  1. Quanto costa il pellet nel 2022?
  2. Quanto costerà nei prossimi anni?
  3. È sostenibile come fonte di energia?

Quanto costa il pellet nel 2022?

Prezzo pellet 2022: è arrivato a costare dai 4/5 € ogni 15 kg, solitamente la quantità minima di pellet acquistabile, fino a 9/10 €. I costi di lavorazione del pellet sono certamente aumentati, così come i trasporti, arrivati a un +30%. Tuttavia, la speculazione è molto alta e l’alzamento dei costi del petrolio e del gas, portano indirettamente a lievitare anche i prezzi del pellet.

Quanto costerà nei prossimi anni?

Il pellet è una biomassa legnosa che necessita per la sua disponibilità siti di produzione attivi e una logistica ramificata. Basti pensare che l’Italia è uno dei principali paesi al mondo nell’utilizzo del pellet, eppure l’85% di esso viene importato. Questo significa che i consumatori della biomassa legnosa in questione dipendono da scenari globali e non locali. Certamente le guerre energetiche e la crescita spropositata dei prezzi dei combustibili fossili, non aiuteranno a far calare il prezzo del pellet. Nonostante ciò, se l’economia, così come la produzione energetica mondiale, saranno ripensate in merito al cambiamento climatico, le biomasse legnosa e tra esse la più utilizzata, il pellet, avranno sicuramente un posto di rilievo tra i biocombustibili.

È sostenibile come fonte di energia?

Così come diverse tipologie di legna hanno caratteristiche differenti, così il pellet realizzato avrà poteri caloriferi più o meno alti e un impatto ambientale più o meno forte. Questo dipende dalla presenza di resina all’interno della legna originale, dall’assenza di polveri e dai residui di ceneri. Certamente i pellet dotati di certificazione en plus a1 sono quelli di maggior qualità e con il miglior rapporto performance/sostenibilità, con un potere calorifico che si aggira tra le 4000 kcal/kg e le 4500 kcal/kg. La sostenibilità del pellet, essendo una biomassa legnosa, dipende dalla rinnovabilità dei boschi e delle foreste. Organizzare aree boschive che rispettino i cicli di raccolta e di ricrescita è l’unica soluzione per assicurare una presenza del pellet come biocombustibile su scala mondiale e per garantirne la sua sostenibilità nel futuro.

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