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Cippato prezzo nel 2022: quanto costa rispetto al pellet

Il legno lavorato e trasformato in piccoli cilindri viene definite “pellet”, il legno non lavorato e trasformato in scaglie, dall’inglese “chips”, viene definito “cippato”. Le scaglie di cippato possono avere una grandezza dai 3 cm ai 6 cm, in base anche all’impianto che si sta utilizzando e alle sue capacità.

In questo articolo parliamo di:

  • Quanto costa il cippato nel 2022?
  • Un’alternativa al pellet
  • È sostenibile come fonte di energia?

Quanto costa il cippato nel 2022?

A differenza del pellet, il cippato è legno ridotto a scaglie che non dev’essere precedentemente lavorato a livello chimico. In questo riscontriamo la caratteristica implicita di questa biomassa legnosa, ossia la sua potenziale auto-produzione. Grazie al processo della cippatura, qualsiasi forma di legname può essere trasformate in scaglie che, poi, possono essere sfruttate come biocombustibile. Il cippato è arrivato a costare nel 2022 dai 0,60 € ogni 15 kg, anche se le quantità di acquisto minime devono essere maggiori, fino a 2,70 € ogni 15 kg.

Un’alternativa al pellet

Il cippato può essere concretamente una valida alternativa al pellet. Le caldaie a cippato, così come alcune tipologie di bruciatori e generatori di aria calda, sono ottimi sistemi per le attività di riscaldamento e di cottura, simili a quelli a pellet ma con componentistiche interne leggermente diverse, adattate al cippato. Un biocombustibile nettamente più economico del pellet, con un potere calorifico che si aggira tra i 3000 kcal/kg e i 4000 kcal/kg. Inoltre, il cippato può essere auto prodotto grazie a macchinari agricoli economicamente accessibili a tutti o comunque reperendolo in siti di produzione limitrofi al proprio impianto a biomasse. Tutto questo, appunto, presuppone la presenza a livello locale di materia prima, ovvero del legno. Il cippato, ad oggi, non ha un mercato globale unico e organizzato, quindi la sua produzione attuale non potrebbe rispondere a una domanda su scala mondiale. Tuttavia, è una delle valide alternative ai combustibili fossili, insieme alle altre biomasse legnose e alle altre fonti di energia rinnovabili. È un biocombustibile perfetto per chi ha un’azienda agricola o comunque ha disponibilità di legno a livello locale.

È sostenibile come fonte di energia?

Il cippato è assolutamente sostenibile come fonte di energia, poiché tutti gli scarti di massa legnosa, possono essere trasformati in piccole scaglie e resi cippato da utilizzare come combustibile. Questo significa che gran parte del materiale legnoso che andrebbe semplicemente buttato via, viene valorizzato e tradotto in energia. Questo incentiva un’economia circolare e una produzione di energia sostenibile. Infine, come anticipato in precedenza, a differenza del pellet non ha bisogno di particolari lavorazioni chimiche e non si pone il problema dei trasporti, dato che è una biomassa che va reperita localmente da produttori più vicini: questo per diminuire l’impatto ambientale dei trasporti e per sfruttare al massimo le risorse naturali che liberamente offre una determinata area geografica.

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